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Editore: Franco Angeli
Reparto: Storia dell'america settentrionale
ISBN: 9788891707628
Data di pubblicazione: 21/10/2014
Numero pagine: 192
Collana: Storia internazionale dell'età contemporanea
L'appoggio in campo internazionale accordato alle majors dalle autorità statunitensi è stato frutto di un "dovere istituzionale" o piuttosto di un auspicato ritorno in termini di condizionamento psicologico? Attraverso l'ausilio di fonti governative, l'autore tenta di chiarire se e come i responsabili della politica estera americana abbiano inteso sfruttare i film d'evasione quale mezzo per influenzare la mente (e quindi l'azione) degli spettatori oltreoceano durante i turbolenti anni che condussero il mondo dalla Seconda guerra mondiale alla Guerra fredda. Se a Washington l'esistenza di una "questione cinematografica" giunge infatti a un definitivo riconoscimento con la "guerra totale", la definizione di una "politica cinematografica" avverrà soltanto nel contesto segnato dalla "cortina di ferro", in cui il caso della Germania, esaminato in profondità, rappresenta un precedente per quanto riguarda l'impiego dei lungometraggi commerciali nel progetto (inizialmente legato al Piano Marshall) denominato Informational Media Guaranty Program. Il risultato finale è una narrazione, semplice ma allo stesso tempo rigorosa, di come il governo americano ha affrontato, con alterne fortune, il complesso problema dell'impatto di Hollywood sull'immaginario collettivo internazionale senza ledere il principio della libertà d'espressione, nonché quello considerato altrettanto sacro - della libera concorrenza.
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