Codice della responsabilità «da reato» degli enti annotato con la giurisprudenza di Corso Stefano Maria - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
Menu principale

Con ogni acquisto su Bookdealer sostieni una libreria indipendente del territorio.

Codice della responsabilità «da reato» degli enti annotato con la giurisprudenza
Corso Stefano Maria

Codice della responsabilità «da reato» degli enti annotato con la giurisprudenza

Editore: Giappichelli

Reparto: Diritto

ISBN: 9788892116689

Data di pubblicazione: 05/09/2018

Numero pagine: XIV-608


25,00€
Esaurito

Sinossi

Gli oltre 3 anni decorsi dall'Edizione precedente hanno suggerito questo sostanziale aggiornamento che si fa carico della variegata giurisprudenza intervenuta e di un incessante attivismo del legislatore: il catalogo dei reati presupposto è proliferato fino all'art. 25 terdecies passando attraverso la responsabilità amministrativa degli enti per reati ambientali (art. 25 undecies). Escono confermate due realtà: il valore meramente simbolico del ricorso al sistema 231 (si pensi alla permanente pressoché totale non applicazione degli artt. 25 quater.ì e 25 decìes) e l'affidamento al sistema 231 di compiti nuovi e ulteriori, se non eterogenei, rispetto alla responsabilità degli enti (si pensi all'art. 6, d.lgs. 8 giugno 2001 n. 231 come riscritto con la L. 30 novembre 2017, n. 179 in tema di whistleblowing il cui obiettivo primario è la tutela del lavoratore denunciante). Si delinea, invece, sempre più concretamente il problema della applicazione di sanzioni amministrative, anche da reato, senza passare attraverso il sistema della 231: un esempio per tutti è dato dall'art. 696 septies c.p.p. (introdotto con il d.lgs. 3 ottobre 2017, n. 149), che attribuisce valenza in ambito UE alle "decisioni giudiziarie riguardanti la responsabilità da reato degli enti", ma che consente - su base paritaria - di riconoscere decisioni di analogo contenuto adottate in altri Stati membri dell'Unione Europea. Il rifermento si sposta dal sistema processuale italiano a quello di altri Stati e ne impone un coordinamento in termini ancora da ricostruire. Per il momento, l'approdo interpretativo (Cass., sez. VI civ., 10-18 maggio 2018, n. 22334) è nel senso che il sistema 231 non costituisce "impedimento normativo" all'applicazione di sanzioni pecuniarie - anche da reato -che prescinda dalle forme processuali penali. _ La garanzia giurisdizionale penale appare ingombrante e rinunciabile in vista della effettiva applicazione della sanzione: forse inizia a delinearsi un sistema post 231. Milano, 12 luglio 2018.

Prodotti Correlati


Mostra altri

Recensioni dei lettori


5% di sconto sul tuo primo ordine

Registrati gratuitamente e ottieni subito un codice sconto per il tuo primo acquisto.