Sinossi

"El butin" è un lungo racconto autobiografico che si dipana tra San Pietro di Legnago e Iseo, i due luoghi della memoria dell'autore. Nel 1941 il nonno Augusto, capo carismatico di una grande famiglia e maestro-fabbro-meccanico di riconosciuto ingegno, prende sotto la sua protezione il nipotino, che da quel momento sarà conosciuto in paese come "El butin", il bambino, lo alleva e lo affianca nei suoi primi anni di vita fino al 1947, quando, seguendo i genitori, il bambino andrà a vivere sul lago d'Iseo. Gli anni vissuti con i nonni materni influiranno grandemente nel carattere del ragazzo. Le vicende belliche non lo toccheranno e nel suo animo rimarrà, accanto al ricordo della guerra e delle vendette, anche la nostalgia di un mondo agreste e semplice, delle giornate passate a scorrazzare tra i fossi e le brughiere della bassa veronese, lungo l'Adige, con la banda di ragazzini spensierati che lo aveva accolto senza riserve. Cambiato ambiente, quel bambino cresce e si integra nella società bresciana, ma non dimenticherà mai le sue radici. Continua a frequentare la casa dei nonni, dove Augusto lo aspetta ogni sabato per trascorrere insieme le ore della festa. Vicende di settant'anni fa, piccole storie della grande Storia, accadimenti con i quali noi tutti dobbiamo ancora fare i conti.