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Editore: Electa
Reparto: Fotografia
ISBN: 9788892820920
Data di pubblicazione: 08/02/2022
Numero pagine: 324
Il volume documenta le mostre di fotografia industriale realizzate a cura della Fondazione Mast nel 2019 e rappresenta un momento unico, forse irripetibile, di un percorso di studio e di riflessione che MAST continua a perseguire mantenendo la sua posizione di laboratorio di pensiero intorno al binomio che congiunge l'industria al lavoro. La prima mostra presenta una selezione di fotografie a colori realizzate da Thomas Struth a partire dal 2007 in siti industriali e centri di ricerca di tutto il mondo all'avanguardia nella sperimentazione e nell'innovazione tecnologica. Artista tra i più noti della scena internazionale, Struth, nelle 25 immagini di grande formato, ci mostra luoghi solitamente inaccessibili, offrendoci uno spaccato del mondo che si cela dietro la tecnologia avanzata. Laboratori di ricerca spaziale, impianti nucleari, sale operatorie, piattaforme di perforazione sono fotografati con minuziosa attenzione, distaccata curiosità e una spiccata sensibilità estetica. L'artista punta l'attenzione sulle macchine in quanto strumenti di trasformazione della società contemporanea e ci mostra una serie di sperimentazioni scientifiche e ipertecnologiche, di nuovi sviluppi, ricerche, misurazioni e interventi che in un momento imprecisato, nel presente o nel futuro, in modo diretto oppure mediato, faranno irruzione nella nostra vita e ne muteranno il corso. Attraverso queste opere siamo in grado di percepire tutta la complessità, la portata, la forza dei processi, ma anche di intuire il potere, la politica della conoscenza e del commercio che essi celano. Segue la mostra Anthropocene, un progetto artistico che indaga l'indelebile impronta umana sulla Terra attraverso le straordinarie immagini di Edward Burtynsky, Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier. Combinando fotografia, cinema, realtà aumentata e ricerca scientifica, i tre artisti danno vita a un'esplorazione multimediale di grande impatto visivo che documenta i cambiamenti determinati dall'attività umana sul pianeta e ne testimonia gli effetti sui processi naturali. Anthropocene ha costituito l'occasione di esercitare un'importante sensibilizzazione su un argomento che oggi risulta quanto mai vitale. Le due mostre formano un dittico che si giustifica proprio nella diversità dei metodi di lavoro e nella complementarietà dei temi affrontati. Alla base di entrambi si trova la capacità dello strumento fotografico, arrivato a livelli sofisticatissimi di elaborazione, di creare immagini che diventano oggetti di un pensiero contemporaneo capace di suscitare domande e di scuotere le coscienze.
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