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Editore: Edizioni della Galleria L'Affiche
Reparto: Disegno, arti decorative e minori
ISBN: 9788894438581
Data di pubblicazione: 30/11/1999
Numero pagine: 120
L'idea di una ricognizione illustrata sul tema dei "cattivi" ci frullava in testa da molti anni in attesa dell'occasione per cui valesse la pena spalancare le porte alla città dei malvagi. Fatale grimaldello è stato il Decennale Mimaster, un'occasione per festeggiare i primi 10 anni di avventure a cavallo tra formazione e divulgazione della cultura dell'illustrazione e della comunicazione visiva. Un tempo di bilanci e di sguardi retrospettivi, un buon tempo per togliere dall'armadio scheletri, matrigne cattive, belve mitologiche, sorellastre e mascalzoni. E per una chiamata generale all'ormai popolosa comunità Mimaster: abbiamo chiesto a tutti i corsisti che hanno popolato l'aula del master e ai grandi illustratori che si sono avvicendati nella formazione, di rovesciare i cassetti e di esplorare a ritroso archivi digitali alla ricerca di quel cattivo che l'attività professionale, nel tempo, gli ha parato davanti. Il risultato è di fatto una selezione casuale, un'istantanea dell'incidenza della tipologia del cattivo nella carriera, più o meno lunga, di illustratrici e illustratori; senza voler fare della statistica da questo campione pare quasi impossibile illustrare senza trovarsi ad affrontare un lupo, una tigre e una qualche strega dell'Ovest. Forse perché quest'arte e mestiere ci tiene a suo modo prigionieri: in casa o in studio, per molte ore di fila, legati a scadenze impietose, in relazione con clienti che possiamo vedere allo stesso tempo come perfidi aguzzini, insensibili marrani, patetici compagni di cella, provvidenziali benefattori e amici sodali. Il catalogo "Cattivi" edito da Edizioni della Galleria l'Affiche - con i testi dei fondatori di Mimaster Illustrazione Ivan Canu e Giacomo Benelli e il progetto grafico di Daniele Morganti - è diviso in sezioni: "Bestiacce", "Lui, il diavolo", "Lei, il diavolo", "Uomini o mostri?" e "Parenti serpenti". Per non far torto alla cattiveria che al contrario della bontà mai si concede alla noia, ogni soggetto è corredato da un breve testo, una citazione, un aneddoto che restituisce al personaggio la sua capacità di generare un discorso su di sé, dalla musica al teatro, dalla cultura popolare alla poesia. Una raccolta testuale che strizza l'occhio più alla rubrica "forse non tutti sanno che..." che alla filosofia morale, forse un catalogo specchio per esorcizzare quel poco di male che c'è di ognuno di noi, per sorriderne e rimetterlo a dormire.
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