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Editore: Discanti
Reparto: Letteratura italiana: testi
ISBN: 9788895432168
Data di pubblicazione: 01/01/2012
Numero pagine: 124
Collana: Collezione romagnola
Se si dice "Romagna" si pensa a un Eldorado della tradizione, imbevuto di sole, campi fertili, mare, liscio, gente allegra e buona cucina; e, nello stesso tempo, a una terra dominata dai culti pagani del cibo, del vino e del sesso. Ma la Romagna di oggi è davvero ancora così, ammesso che così sia stata in un indefinito passato? La risposta, Nadiani, ce la fornisce raccontando, con la perizia dell'antropologo e l'arguzia dell'indigeno, un convincente numero di "scene" tratte dalla realtà romagnola quotidiana. Si "scopre" allora che in Romagna si chatta, che il nostro vicino ha trovato moglie (rigorosamente straniera) grazie alla Rete, che i romagnoli sono ormai irrimediabilmente alle prese con cellulari, redditometri, open day, catastrofi di borsa, chirurgia plastica, privacy e password. Incontriamo in queste pagine badanti ucraine in carriera, persone affette da mal d'outlet, altre che dissertano di social (anzi soc-mal) network. Senza dimenticare, però, le vecchie sane pratiche: l'amore per il cibo, l'amore e basta, la passione per il ballo, la propensione verso gli aspetti materiali della vita e quella scaltrezza che - in un rocambolesco ribaltamento dei ruoli - consente al vecchietto di truffare la finta promotrice finanziaria venuta a buggerarlo. Tanti piccoli pezzi di quel teatro che è il mondo, insomma, raccontati nella lingua madre (il romagnolo, ovviamente, con traduzione a fronte), per ridere un po' amaro e riflettere su dove stiamo andando, noi romagnoli/italiani.
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