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Editore: Spartaco
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788896350065
Data di pubblicazione: 02/12/2022
Numero pagine: 248
Collana: Dissensi
«Mi sono donata questo nome, oltre il bel nome che porto, poi che Djali vuol dire: di me stessa, ed io son sempre appartenuta solo a me stessa». Imprevedibile, appassionata, autentica. Sempre controcorrente, ma anche al centro dei grandi eventi che hanno segnato il ventesimo secolo. «La mia vita è un romanzo, anzi, lo sono le mie vite. E io sola ne sono l'autrice». È Leda «Djali» Rafanelli, insieme anarchica e musulmana - tra le prime italiane ad abbracciare l'Islam - ma anche scrittrice, poetessa, giornalista, veggente, amante di molti. Paolo Ciampi - autore di biografie che sono romanzi o forse di romanzi che sono biografie - propone ai lettori la storia di una donna dimenticata ma capace di parlare ai nostri tempi. Protagonista di grandi battaglie in un'epoca in cui tutto sembrava possibile, Leda ha attraversato il futurismo e altre avanguardie, ha avuto a che fare con personaggi quali Marinetti e Carrà, ha respinto l'amore di Mussolini quando quest'ultimo era ancora un socialista rivoluzionario, capendo prima di tutti gli altri di che pasta era fatto. Ciampi racconta dando voce anche a se stesso perché molte sono le questioni che Leda pone direttamente. Quale libertà, quale responsabilità, in tempi dove ha gioco più facile l'indifferenza? E quanto ci manca oggi quel «noi» su cui contava Leda? «Nella mia Vita libera - ostacolata solo dalla fatalità della lontananza - solo i Compagni, solo gli Anarchici, non mi hanno mai deluso. Dai più illustri ai più umili, tutti sono stati per me Luce, Calore, Vita, e solo unita alla schiera dei ribelli, dei refrattari, degli Individui che vanno contro corrente, sono rimasta IO».
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