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Attribuito a Fujiwara no Shigenori (1135-1187), il Kara monogatari è una breve antologia che ripropone in vernacolo ventisette aneddoti di carattere secolare fra i più celebri della tradizione cinese: storie di amicizia, come quella fra Wang Ziyou e Dai Andao, che apre la raccolta; storie di fedeltà al proprio signore come quella celeberrima dell'orfano Zhao; storie di dame dalla bellezza fatale, come Yang Guifei, ma anche di spose fedeli al proprio compagno fino all'estremo sacrificio. Il tema principale di tutta la raccolta è la virtù confuciana, che onora la fedeltà del suddito al signore, la devozione della sposa allo sposo, la sudditanza dei figli ai genitori; una virtù secondo la quale i sovrani sono compassionevoli, i ministri sono saggi, le donne sono spose devote, buone madri, e prediligono la saggezza alla bellezza effimera. Manipolando le fonti allo scopo di rendere le storie più vicine agli ideali estetici dei suoi lettori, Shigenori opera un volgarizzamento e allo stesso tempo una volgarizzazione dei racconti cinesi che facevano ormai parte del patrimonio culturale giapponese, fino ad allora espresso in lingua cinese. Nel panorama della letteratura giapponese classica, il Kara monogatari occupa senza dubbio un posto secondario rispetto ad altre opere che hanno goduto di più ampio successo e di conseguenza di maggiore attenzione da parte degli studiosi...
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