Sinossi

Le poesie di De Cunzolo hanno una cifra stilistica caratterizzata soprattutto da due elementi: la brevitas e la levitas, che rendono questi versi leggeri e piacevoli alla lettura. Una 'semplicità' meditata e sofferta, che richiama molto lo spleen baudelairiano. Il dettato ha un fil rouge nella rimembranza, della patria Lucania soprattutto, ma anche di viaggi, paesi, siti geografici e siti dell'anima. L'Autore visita questi paesaggi con pensieri-flash, ricchi di metonimie, coup d'oeil, sinestesie (contatti armonici, dorato silenzio), in un dialogo continuo con sé stesso e con la Natura, sia laica che divina. I testi sono come alimenti ben palatabili, i sentimenti essenziali e coinvolgenti, le parole misurate: 'chiamiamole emozioni' direbbe un compianto cantautore. Il lavoro di De Cunzolo è un'ulteriore risposta a chi vuole relegare la poesia al rango di ultima ancella delle arti, un coraggioso tentativo di resistenza e resilienza.