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"C'è una data per noi italiani che ogni anno passa senza tanto clamore. Da sempre. Nessuno ha interesse a ricordare. Non porta voti, elettoralmente non fabbrica consenso. È il 12 luglio 1942, il giorno del massacro di Podhum. Ma lì non fu versato sangue italiano, ma sangue degli slavi. Eravamo noi i carnefici, gli altri le vittime. Il copione all'opposto che vedrà, già solo dopo quindici mesi, i primi eccidi delle foibe slave. Ma se oggi quel crimine (quello degli italiani uccisi in terra di Jugoslavia o sul confine) ha trovato un padrone, che mediaticamente lo manovra a proprio uso e consumo politico, dell'altro crimine (quello dei massacri italiani in terra di Jugoslavia o sul confine) resta sempre tabù parlarne. Rincresce dire che noi italiani non siamo ancora maturi per riconoscere le colpe dei nostri padri e dei nostri nonni. Perché? Cosa c'è di diverso? Questa pubblicazione fa luce su vicende note e meno note dell'eccidio di Podhum a 80 anni dall'avvenimento."
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