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Editore: StreetLib
Reparto: Problemi e servizi sociali
ISBN: 9791222495170
Data di pubblicazione: 11/01/2024
In questo volume si introduce al fenomeno mafioso affrontandolo attraverso una breve disquisizione sui trascorsi storici e ponendo un primo interrogativo: perché tra il '700 e l'800 in Europa i "ladri di polli", i criminali semplici, sono rimasti tali fino ai nostri giorni mentre in Italia, in particolare nel Mezzogiorno, si sono trasformati in Mafie? Secondo il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, da anni sotto scorta, in Italia le Mafie esistono perché paradossalmente create o nutrite dalla classe dirigente. Per capirne meglio le ragioni si deve partire da prima dell'unità d'Italia, quando il Mezzogiorno era in mano al regime borbonico. Questo libro vuole ripercorrere dunque i "tanti passi" della mafia e la sua grande ascesa in tutto il mondo nel corso delle epoche storiche fino a giungere ai giorni nostri, per poter indirizzare i giovani alla conoscenza e comprensione di questo grave fenomeno, aiutandoli a riconoscere quanto sia importante crescere nel rispetto di valori quali la legalità, l'onestà, la trasparenza, condannando ogni forma di corruzione e compromesso. Dunque passando dall'impegno, letto in occasione della veglia funebre di Giovanni Falcone, fino all'educazione alla legalità da attuare necessariamente nelle scuole e nella vita di tutti i giorni. Continuando poi col porre i giovani difronte alla conoscenza di figure importanti come Peppino Impastato e i suoi "100 passi", la distanza che intercorreva tra la sua abitazione e quella del mafioso del paese, Gaetano Badalamenti, durante i quali lui rifletteva sui fatti accaduti, sull'aggressività e la violenza di certi uomini che cominciò a denunciare attraverso la sua "Radio Aut". E per questo motivo catturato, picchiato e legato ai binari della ferrovia e fatto esplodere con sei chili di tritolo per simulare un suicidio. Da lui fino al racconto della giovanissima Rita Atria, alla sua vita, a quello che ne fece pur nascendo in una famiglia di mafiosi, apparentemente condannata ad un destino di illegalità. Lei, una giovane che scelse di svincolarsi da quel destino, senza piegarsi e con coraggio si ribellò ad un sistema considerato quasi inesorabile. Lei odiatissima dalla sua famiglia e "dai mafiosi perché aveva osato spezzare il codice secolare dell'omertà". Appena diciassettenne fu tra le prime giovanissime testimoni di giustizia e con "le sue rivelazioni diede un importante contributo nella lotta alle cosche trovando nel giudice Borsellino una figura di riferimento e conforto, un secondo padre". Lei che poi, all'indomani della strage di via d'Amelio, nella quale perse la vita il giudice e tutta la sua scorta, si sentì talmente sola e persa da porre tragicamente fine alla sua vita. Restano, come eterno monito ai nostri giovani, le toccanti parole che lasciava scritte nel suo diario: "Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma chi ci impedisce di sognare? forse se ognuno di noi provasse a cambiare, forse ce la faremo". A Rita che fece della possibilità di vivere una vita all'insegna della giustizia il suo scopo e la sua ispirazione. A Rita, la più nobile e pura delle anime. A rafforzare questo lavoro vi è la voce di esperti studiosi di materie storiche, pedagogiste, psicologhe ed il grande apporto conferito da una madrina d'eccezione come Elena Daddi, Presidente del Comitato per la Legalità "5 Dicembre", fondato da molti Comuni della Provincia di Como. Un volume dunque, che racconta la mafia ai ragazzi e li porta a riflettere ed esprimersi attraverso attività didattiche mirate, affrontate nella terza parte del volume, per educare e sensibilizzare i giovani al rispetto, alla legalità, alla lotta alle mafie!
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