Sinossi

Motivo per il quale conduco tale studio, parte da un quesito: "È possibile prevenire, valutare e rimodulare disturbi posturali e restrizioni di mobilità tramite, un lavoro propriocettivo-comportamentale che coscientizzi il paziente e lo educhi alla gestione del proprio dolore?". La risposta presunta è la R.N.P. acronimo di rimodulazione neuro posturale ovvero un modello di ginnastica specifica atta a migliorare la motricità tramite esercizio terapeutico posturale, che engrammi correttamente attività motorie alterate. "Terapeutico" poiché esso si prefigge di favorire il riapprendimento di prerequisiti di movimento più evoluti, rispetto alle stereotipie motorie che emergono dopo una lesione/trauma, affinché, quando il paziente richiamerà quel dato movimento, verrà eseguito in maniera automatica e funzionale, evitando di cadere in recidive disfunzionali e algiche. Nell'ultimo ventennio nel campo delle neuroscienze cognitive, sono stati svolti diversi studi in merito al ruolo delle strutture corticali e sottocorticali, nella gestione del tono muscolare e nella memorizzazione delle strategie posturali. Più del 90% del nostro movimento è involontario, è automatismo, memorizzato già nei primi interneuroni del midollo spinale e, la corteccia motoria non si occupa che, di mandare il primo input di volontà di movimento, successivamente gli engrammi memorizzati faranno il resto: l'intuizione della RNP è "non serve che t'insegni come muoverti ma, faccio in modo che il tuo engramma rifunzioni e che rimemorizzi correttamente e a lungo termine". A tal proposito sono in fase di codifica esercizi di RNP per i distretti corporei e neuronali che fungono da Stazioni Tampone del Sistema Posturale Fine (ATM, cingolo scapolare, cingolo pelvico, appoggio podalico) e per le regioni di fondamentale importanza per la stabilizzazione posturale (rachide cervicale, dorsale, diaframmi). Ogni 21 giorni, per circa sei mesi, al paziente verrà insegnato un nuovo gruppo di esercizi, controllata la corretta esecuzione dei precedenti, con lo scopo di creare ed instaurare corretti schemi motori e propriocettivi nei distretti da rieducare. La metodologia attuata, segue il modello di ragionamento RNP secondo cui: memorizza bene, cresci meglio ma, solo riproducendo e rielaborando tutto quello che è passato dal punto di vista rieducativo e riabilitativo sul paziente in maniera cosciente. Ogni qual volta che applicheremo degli esercizi di RNP , ci atterremo a delle regole: ogni gruppo distrettuale di esercizi è suddiviso in una serie di sotto gruppi specifici A, B, C...ciascuno contenente un massimo di 6 mono-esercizi con e senza ausili; in ciascuno il paziente viene indotto a fare un lavoro di propriocezione, prevedendo altresì, esercizi di auto-osservazione e di analisi razionale ed emozionale di quanto percepito durante l'esecuzione degli stessi: ecco ottenuto il top-down. Ho valutato e testato tramite protocollo di analisi posturale integrata, supportato da ulteriori interrogazioni, un gruppo di giovani giocatori di calcio, anno di nascita 2005. Ho riscontrato in qualche soggetto delle alterazioni di mobilità che ho correlato a dei disturbi posturali. In altri invece casi invece ho potuto osservare delle connessioni importanti tra patologie pregresse e dati ottenuti correntemente ai test clinici. Il significato di ciò che sto esaminando prova a specificare l'argomento di questa tesi: "L'importanza della RNP per il ripristino dell'ordine posturale".