Sinossi

All'Opus postumum Kant dedico gli ultimi anni della sua vita; un'opera ardua e poco trasparente, se messa al confronto con la deduttivita della Critica della ragion pura, con un incedere talora ripetuto oppure interrotto, che ha dato da pensare in modo contrastante grandi interpreti kantiani, come Vittorio Mathieu, nella quale il filosofo di Koenigsberg ci porge la fondazione trascendentale della fisica teorica. Questo studio s'introduce ai concetti kantiani di "fenomeno indiretto" e di spazio, fermando lo sguardo sul "passaggio" dai principi metafisici della scienza della natura alla fisica - che costituiva la "lacuna" del sistema trascendentale - e dunque sullo schematismo nel "fenomeno "indiretto" che si apre nello "spazio cognitivo", colto qui nella sua mediazione linguistica. Lo studio, di natura teorica, da la propria visione dell'opera kantiana, e verte in conclusione sul sistema delle idee della filosofia trascendentale.