Sinossi

"Napoli, il golfo, il mare, in fondo il Vesuvio che domina la scena. Mi trovo su una terrazza meravigliosa dove le onde marine sembrano sfiorare la balconata. Lo iodio sembra entrare nelle mie narici e risvegliare la mia mente. Il punto di vista e straordinario. Osservo e m'incanto. La bellezza entra nei miei occhi e li, sulla retina, il bel panorama sembra ricreare immagini astratte che mi fanno pensare. Penso al sole, a quello napoletano, che ha ispirato poeti, scrittori, musicisti, e mi rallegro, si, in questo angolo di paradiso dove ho l'impressione di ascoltare musiche e poesie d'altri tempi e, addirittura, mi sembra di poter toccare il grande vulcano che ho di fronte. Accanto a me, un altro grande vulcano, uno scienziato, Giulio Tarro, medico e virologo di fama mondiale, uomo gentile che mi ha appena accolto nel suo studio con movenza elegante e simpatica, stringendomi amichevolmente la mano, quasi ci conoscessimo da sempre. Sono emozionato" (Giovanni De Giorgio).