Sinossi

Viviamo in un'epoca dominata dalla "cultura della novità perpetua", dove il design rischia spesso di ridursi a uno spettacolo di superficie, svuotato di significato. Il libro nasce come risposta a questa deriva: non un manuale tecnico, ma un'indagine etica e metodologica sul senso profondo del progettare oggi. Attraverso cinque principi fondamentali, il volume traccia una possibile rotta per tornare alla sostanza delle cose. Qui la filosofia non è un orpello, ma uno strumento operativo: il pensiero di Nietzsche, Aristotele e Heidegger dialoga concretamente con le icone del design industriale, l'architettura sostenibile e le nuove frontiere dell'economia circolare. Il testo invita a diffidare dell'innovazione "finta", quella che cambia tutto per non cambiare nulla e a riscoprire invece il valore della durata, della "luce cruda" che svela la verità dei materiali e della disciplina come forma di libertà creativa. Un manifesto personale per progettisti e committenti che cercano, al di là dell'estetica immediata, un equilibrio invisibile capace di resistere al tempo e al caos involontario.