Sinossi

Lo scultore statunitense Woods Davy (nato a Washington nel 1949, vive e lavora a Venice, California) è oggi ampiamente riconosciuto e le sue opere sono presenti in mostre e collezioni di tutto il mondo. Negli ultimi quarant'anni ha lavorato principalmente con forme naturali grezze, in prevalenza materiali lapidei, rocce e pietre raccolte sulla terraferma, ma anche recuperate in mare. Inizialmente le ha utilizzate con strutture lineari in acciaio, cercando di risolvere la tensione tra mente e sentimento. Nei lavori più recenti le pietre sono assemblate in sculture, apparentemente congelate in un flusso dinamico, grazie a composizioni che sembrano senza peso, che sfidano la forza di gravità e la loro identità materiale. Il lavoro di Woods Davy trasmette una tranquillità emotiva che spiazza le aspettative di chi si avvicina alla sua scultura, invitando a una serenità ipnotica. Lungo il suo percorso artistico, Davy ha sviluppato inoltre un vivo interesse per le maschere Kifwebe (Repubblica Democratica del Congo), nelle quali ha ritrovato una sensibilità comune (alla sua collezione è dedicato un libro pubblicato da 5 Continents Editions). Come la sua serie di sculture Cantamar, queste maschere sono percorsi di trasformazione, dove l'emozione trascende la forma. Entrambe sono molto più di ciò che appare. La monografia è una rassegna completa del lavoro di Woods Davy dal 1978 al 2023 e include una selezione di testi e citazioni di e su Woods Davy, oltre a un saggio critico di Shana Nis Dambrot, una conversazione con il gallerista Craig Krull e una prefazione di Suzanne Muchnic.