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Editore: Edizioni Clichy
Reparto: Scienza politica
ISBN: 9791255511564
Data di pubblicazione: 19/02/2025
Numero pagine: 360
Siamo nella seconda metà del Novecento e nei primi anni del nuovo millennio. Questa è la storia di un politico: cattolico e poi comunista, protagonista del dialogo. E di un uomo delle istituzioni: assessore prima della Provincia di Arezzo e poi della Regione Toscana, regista della chiusura del manicomio di Arezzo, protagonista della fine degli ospedali psichiatrici giudiziari, accanito difensore del diritto alla salute dei detenuti. Bruno Benigni, politico anomalo, visionario e austero ha percorso e lasciato il segno in un lungo periodo storico che va dalla fine degli anni Sessanta alla sua morte nel 2015. Il filo conduttore dei suoi quarant'anni di lavoro è rappresentato dai diritti degli ultimi, in particolare quello alla salute e al sostegno sociale. Al centro del libro la sua visione della sanità territoriale, con il progetto delle Case della salute e poi la proposta di legge della «residenzialità sociale senza emarginazione», che avrebbe evitato le attuali Rsa di grandi dimensioni. Battaglie che ha sostenuto non solo in Toscana, ma anche in Italia, con il Pds, con lo Spi Cgil e con la Lega nazionale delle autonomie locali. Un maestro elementare senza cravatta e senza cappotto, con un'agenda senza limiti, il rifiuto dell'auto blu e dei rimborsi spese. Un politico oggi fuori della storia. O - domanda lecita - un politico che ci interroga se sia invece una certa modernità politica a essere fuori dalla storia.
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