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Editore: Castelvecchi
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9791256140879
Data di pubblicazione: 30/05/2025
Numero pagine: 304
Collana: Frangenti
Herbert Marcuse è stato uno dei filosofi più celebri del Novecento. Personalità di spicco della Scuola di Francoforte, raggiunse la fama a livello mondiale con il Sessantotto, quando divenne la figura di riferimento di un'intera generazione in fermento. Due suoi libri straordinari, "Eros e civiltà" e "L'uomo a una dimensione", condensano le speranze utopiche e i timori distopici di quell'epoca. Antimperialista e sostenitore delle battaglie per i diritti civili, ha denunciato il consumismo di una società che, con l'estrazione incontrollata di risorse naturali a scopi produttivi, ha devastato il pianeta. A partire dalle sue memorie personali, Andrew Feenberg ripercorre con rigore le tappe fondamentali e maggiormente controverse del pensiero del grande filosofo tedesco: l'interpretazione giovanile di Marx, la lettura di Heidegger, Hegel e Freud, la critica della tecnologia come strumento ambivalente di dominio e liberazione. Emerge così un Marcuse inaspettato, che ha ancora molto da dirci sulle storture della società capitalista e sulla catastrofe climatica in corso. Introduzione di Giorgio Fazio.
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