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Editore: Il Ponte Vecchio
Reparto: Letteratura italiana: testi
ISBN: 9791259783301
Data di pubblicazione: 07/02/2025
Numero pagine: 128
Come è ben noto a tutti i lettori di poesia, una tradizione di altissimo livello caratterizza la poesia vernacolare di Roma, dai 2279 Sonetti romaneschi, capolavoro del grande Giuseppe Gioacchino Belli, alla Scoperta dell'America di Cesare Pascarella, fino a Trilussa, pseudonimo anagrammatico di Carlo Salustri, che proprio sul finire dell'Ottocento e poi nel Novecento scrisse una pagina significativa della poesia in romanesco. Sicuramente, proprio Trilussa alimentò la disposizione alla poesia di Luigi Babusci e tuttavia con la frequentazione a temi suoi propri, originali nel loro impianto, agilissimi nell'uso di un vernacolo di grande leggibilità, ricco di una particolare freschezza nel lessico e nelle immagini, e con un tema - quello della celebrazione dell'amore - che Babusci svolge con particolare inventiva, mettendo sulla scena creature incantevoli, il cui volto di pure madonne d'un subito conquista l'innamorato, reso muto dallo stupore per tanta bellezza. In così appassionata rappresentazione il poeta non manca tuttavia di lasciare sciolte le redini dell'ironia, attento alla rappresentazione delle molte commedie umane, divertita negli anni della giovinezza, più chiusa nella seconda stagione, quando il poeta si rivolge a men sereni destini, come è inevitabile che avvenga quando gli anni che passano raccontano dei molti drammi degli uomini. Ma anche qui la poesia mantiene la sua freschezza, la disponibilità a farsi leggere, a farsi dono: un dono che Cinzia Babusci, la nipote del poeta, ha voluto trarre dai cassetti dell'oblio per arricchire nuovi lettori [Roberto Casalini].
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