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Renato Serra. Scritti sul «Cittadino»

Renato Serra. Scritti sul «Cittadino»

Editore: Il Ponte Vecchio

Reparto: Letteratura italiana: critica

ISBN: 9791259783431

Data di pubblicazione: 21/08/2024

Numero pagine: 304

Collana: Lyceum


18,00€
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Disponibile oggi da 1 Librerie

Sinossi

Il volume rappresenta una novità assoluta nel panorama delle pubblicazioni relative a Renato Serra giacché raccoglie per la prima volta tutti i suoi interventi nel «Cittadino», il settimanale monarchico-liberale fondato da Nazzareno Trovanelli, che si stampava a Cesena in quegli anni. Sono scritti minori, variamente condizionati da circostanze esterne, dal ruolo di Serra in città (direttore della Biblioteca Malatestiana), dal pubblico a cui si rivolgono. Si tratta talora di piccole note di cronaca, come la visita a Cesena e alla Malatestiana di personaggi prestigiosi ben oltre i confini locali; altre volte di recensioni di saggi e di libri, per lo più di letteratura e soprattutto di storia, in qualche caso sollecitate dagli stessi autori, ma senza che questo impedisca, quando ritenuto necessario, anche il giudizio, l'ironia, la critica aperta; né mancano infine testi di più ampio e impegnativo respiro, come le commemorazioni di Pascoli e di Carducci, trascrizioni di discorsi pronunciati al Teatro comunale, un occhio alle conoscenze e alle attese di chi ascolta e un altro alla valutazione più profonda intorno ad autori di grande rilievo nella formazione di Serra. Appena sotto la superficie dell'occasione e della mediazione comunicativa, non è difficile cogliere in queste pagine una sorta di dialogo stringente di Serra con se stesso, su tutti i temi che caratterizzano la sua straordinaria esperienza intellettuale: la letteratura, la crisi del classicismo e la modernità; la storia, e gli enigmi intorno alla sua stessa possibilità, alla sua stessa ammissibilità; il Risorgimento, la politica e la guerra, con l'urgenza di una scelta, tra i dubbi della riflessione e l'incalzare dell'azione; e anche un nuovo e singolare interesse per la musica, che soprattutto qui, nelle pagine del «Cittadino», trova ripetuta espressione, forse implicato nel vissuto di una intensa e tormentata esperienza d'amore.

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