Sinossi

«Anche l'essere umano più morigerato prima o poi cade in qualche sbaglio, perché l'esistenza può essere una tela di ragno che imprigiona, può diventare una condizione paralizzante o condurci in abissi vertiginosi da cui è impossibile fuggire. Le paure, i dubbi, i fantasmi del passato, gli incubi spietati possono diventare i nostri carcerieri e ci sentiamo cadere giù, vorticosamente, nella parte più buia del nostro cammino. Che sia destino, sfortuna, o conseguenza delle nostre azioni non possiamo saperlo. Ma subiamo, ci ammaliamo, fiotti di domande esistenziali si assiepano in noi fino a farci impazzire. E poi può accadere che un sole caldissimo spazzi via il gelo dei nostri giorni, così dimentichiamo, rifioriamo, un po' come le stagioni. (...) Questo libro non è soltanto una storia, una catena di eventi, no, ma la congiunzione di due mondi che per puro caso sono stati separati, ma mai staccati l'uno dall'altro, congiunti sempre in una ricerca talmente tenera e disarmante da diventare poesia descrittiva. E, come scrisse M. Foucault,"il lavoro dell'autore, - in questo caso della Nostra Autrice - è quello di trasformare la realtà in segno".» (Dalla prefazione di Silvia Denti)