L'orto botanico gianicolense e Giovanni Battista Trionfetti. Viaggi nella Tuscia, al Circeo e in Italia di un botanico appassionato tra Seicento e Settecento di Benocci Carla - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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L'orto botanico gianicolense e Giovanni Battista Trionfetti. Viaggi nella Tuscia, al Circeo e in Italia di un botanico appassionato tra Seicento e Settecento
Benocci Carla

L'orto botanico gianicolense e Giovanni Battista Trionfetti. Viaggi nella Tuscia, al Circeo e in Italia di un botanico appassionato tra Seicento e Settecento

Editore: Ghaleb

Reparto: Scienze botaniche

ISBN: 9791280668011

Data di pubblicazione: 30/05/2022

Numero pagine: 240

Collana: Quaderni di Roma e del Lazio


20,00€
Esaurito

Sinossi

L'Orto Botanico sul Gianicolo, istituito nel 1660 dal pontefice senese Alessandro VII Chigi, nasce con un obiettivo di grande attualità: poiché è dovere del «prencipe» di provvedere «che si propaghino le scienze e l'arti liberali», occorre predisporre un Giardino dei Semplici per coltivare e far conoscere erbe e piante, scoprendo nuove specie e le qualità di ognuna. Si deve però al «semplicista» Giovanni Battista Trionfetti se questo giardino diviene un luogo noto in tutta Europa e aperto a tutti, «studenti e dilettanti», come riportano i manifesti con i quali si annunciano le lezioni pubbliche tenute dallo stesso Trionfetti. Egli, d'intesa con l'Università della Sapienza dalla quale dipende l'Orto, compie ogni anno viaggi avventurosi e in luoghi impervi, alla ricerca di nuove piante, sui Colli Romani, lungo la costa fino al Circeo e verso nord, nella Tuscia, seguendo le tracce di Leonardo, come documentano le piante del grande artista toscano. Il mestiere del botanico è appassionante e richiede continui aggiornamenti: Trionfetti visita gli Orti Botanici di Pisa, di Firenze, di Bologna e va alla scoperta di erbe nel bolognese, fino a Comacchio. L'Orto romano è dotato di un nuovo padiglione pentagonale di Giovanni Battista Contini ed è rinnovato dal pontefice Benedetto XIV, al quale l'Università dedica alcune fontane, su progetti di Ferdinando Fuga. Il successo del luogo è tale che nel XIX secolo si rende necessario il suo spostamento in un'altra sede, mantenendo e sviluppando gli obiettivi secenteschi.

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