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La presente pubblicazione illustra lo sviluppo e gli esiti dell'intervento che ha riguardato un'opera d'arte della quale si era persa nel tempo la memoria.[...] La datazione dell'opera, già indicata nelle carte a suo tempo rinvenute da Lothar Sickel, coincide con l'anno del passaggio del feudo viterbese alla famiglia Altemps, omaggiata dalla Confraternita di San Famiano con i lavori alla chiesa nei quali la pala si colloca. Le indagini per il restauro hanno rivelato dettagli di estremo interesse, e tra questi quello, significativo, del cambio iconografico della disposizione dei personaggi dolenti. La Maddalena venne spinta in primo piano, quasi ad inserire lo spettatore nella scena di pathos e compassione, cambio che testimonia la partecipazione diretta della committenza nell'esecuzione dell'opera e più in generale del disegno del nuovo presbiterio. Se la tela con "La sepoltura di Cristo" fosse rimasta piegata nell'armadio del parroco, non avremmo potuto conoscere nei dettagli questo frammento di storia, che non è solo storia locale. Alla fine dell'ottavo decennio del Cinquecento, in pieno clima controriformistico, la locale Confraternita si fa carico di ammodernare l'antica chiesa di San Famiano, inserendo un'opera moderna per concezione, che come tanti esempi del suo tempo trascina il fedele nell'episodio evangelico. Soprintendente Arch. Margherita Eichberg
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