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Editore: Volumnia Editrice
Reparto: Pittura
ISBN: 9791280725028
Data di pubblicazione: 10/12/2023
Numero pagine: 664
Che Perugino sia stato il più grande protagonista del Rinascimento in Umbria è un dato scontato, di secolare certezza; ma ch'egli sia stato anche, e per oltre un quarto di secolo, "il meglio maestro d'Italia" è invece una verità storica rimasta in ombra per lungo tempo. Almeno fino a questo V centenario dalla scomparsa del pittore, occasione nel corso della quale è stato dato nuovo impulso alla ricerca e alla valorizzazione del ruolo di questo grande attore della scena artistica italiana a cavallo tra XV e XVI secolo, rompendo così una tradizione di studi storico critici che nei suoi confronti era stata spesso ingenerosa, quando non addirittura ingiusta. Strumento essenziale per documentare il doveroso riscatto storico e storiografico di Pietro Vannucci da Castel della Pieve è la ricerca che Federica Romani, Giulia Mancini e Alessandra Donati hanno portato a termine negli archivi pubblici e privati italiani dove si conservano documenti riferibili alla vita o all'attività di Pietro Vannucci. Il censimento e la trascrizione dei documenti rintracciati sono frutto di un puntuale lavoro condotto su vasta scala destinato non solo a costituire un caposaldo per chi da qui in avanti si confronterà con l'opera del Perugino ma, più in generale, a rappresentare un riferimento bibliografico ineludibile per tutti gli studiosi dell'arte del Rinascimento italiano. I documenti presentati nel volume abbracciano un arco temporale che coincide con la vita attiva di Pietro ma si estende per secoli, fino al 1822, seguendo dopo la morte del pittore le tracce delle sue opere. Il contenuto di queste carte, che apre uno spaccato sul contesto artistico dell'Italia rinascimentale chiarendo i rapporti fra i diversi maestri, le modalità organizzative del lavoro e delle botteghe, i termini contrattuali ed economici che regolavano le relazioni tra i committenti e gli esecutori, fa luce anche sulla personalità dell'uomo, di Pietro: un carattere rustico e testardo, a dispetto della capacità, sublime, di dipingere la grazia, l'equilibrio e quel sentimento misurato che definiamo armonia.
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