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Editore: Polimnia Digital Editions
Reparto: Psicologia
ISBN: 9791281081987
Data di pubblicazione: 30/11/1999
Numero pagine: 270
Collana: Psicanalisi e dintorni
L'antisemitismo non è semplice pregiudizio, né sentimento di passaggio. È una pratica storica e concreta, incarnata in forme sociali, giuridiche, culturali, politiche e religiose, che ha prodotto - e continua a produrre - violenza reale. Marcelo Pakman, con questo saggio imprescindibile, ci obbliga a guardare dentro quella violenza, senza schermarla né travestirla dietro interpretazioni rassicuranti o astrazioni speculative. Al centro, vi è un'idea radicale: l'antisemitismo è una pratica sacrificale, non simbolica né metaforica, ma materiale, reiterata, persistente, abituale. Il sacrificio di cui si parla non è quello di un mito atavico ripresentato, ma quello che si consuma nel quotidiano: nelle esclusioni sottili, nei silenzi che angosciano, negli sguardi che appartano. L'Ebreo non è mai un semplice "altro", ma è designato come vittima necessaria, come figura che deve espiare per le tensioni interne della società, per il disordine procurato, per le sue paure.
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