Sinossi

In un'epoca segnata da una profonda crisi di valori e da una logica tecnico-digitale che plasma ogni aspetto dell'esistenza, il "Manifesto" emerge come un'analisi critica e un'urgenza esistenziale. L'autore, Giulio Fontò, affronta le sfide poste dall'Intelligenza Artificiale e dall'"iperfunzionalismo" tecnologico, che portano a una progressiva delega di funzioni umane e a un senso di impotenza e paura. Questo opuscolo è un invito coraggioso a tutti gli operatori della cura e della psicoterapia a diventare "inattuali", agendo controcorrente rispetto alle mode del momento per riscoprire e riaffermare quei valori che definiscono la nostra autentica umanità. Attraverso il metodo della fenomenologia, l'autore propone di resistere all'omologazione, di coltivare la consapevolezza soggettiva e di ricostruire comunità e legami autentici, rifiutando la promessa illusoria di sicurezza e abbracciando l'incertezza come motore di un cambiamento profondo e responsabile.