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Editore: Nuova Cultura
Reparto: Geografia e storia
ISBN: 9788833657790
Data di pubblicazione: 30/06/2025
Numero pagine: 178
Sul finire del XIX secolo lo Stato cileno occupò e conquistò i territori mapuche del Cile meridionale. La popolazione indigena venne espulsa od obbligata a vivere in pochi e improduttivi ettari di terra, ridotta all'emarginazione e alla povertà, cristallizzata in un'alterità stereotipata, razzializzata e folclorizzata. Un secolo dopo, nel clima di terrore e morte che le dittature civico-militari seminarono nel Cono Sud, le organizzazioni indigene ebbero la capacità di riorganizzarsi e, alcuni anni dopo, irruppero in una scena pubblica latinoamericana ormai parzialmente aperta dai processi di transizione democratica. Le esperienze dell'esilio, l'organizzazione di numerosi incontri continentali e mondiali, le circolazioni di nuovi saperi politici e un nuovo repertorio d'azione per il mondo indigeno permisero la costruzione di un nuovo corpus ideologico che offrì una nuova lettura della 'questione indigena', in Cile e in tutto il continente. Ma qual è la 'storia di lunga durata' di questo soggetto collettivo e quali le correlazioni di forza che hanno reso possibile il suo più recente successo, quanto meno su un piano discorsivo? Di quali istanze si fece, e continua a farsi, portatore? Qual è la relazione tra l'azione politica del movimento mapuche, la produzione storiografica e la costante costruzione identitaria di questo soggetto? Questo libro si propone di rispondere a queste, e altre, domande attraverso i testi prodotti in seno ad esperienze editoriali e politiche costituite da nuovi studiosi mapuche. Ne emerge una storia che non è solo intellettuale, bensì un dialogo tra la produzione storiografica, la storia politica nazionale e quella del movimento mapuche organizzato. Se per secoli la presenza dell'indio nella letteratura è stata quella di oggetto d'eccezione, residuo barbarico o informatore nativo, la produzione presa in esame sovverte questi ruoli, per restituire la voce a una pluralità di soggetti che producono e discutono la propria narrazione storiografica, denaturalizzando gli assi discorsivi della loro dominazione. La scrittura è una delle azioni del vasto repertorio del movimento mapuche, ed è per questo che risulta utile analizzarla, in quanto espressione capace di generare un rapporto critico con la storiografia nazionale e con gli spazi tradizionalmente negati alla popolazione mapuche in Cile.
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