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Editore: Giappichelli
Reparto: Diritto
ISBN: 9788834884775
Data di pubblicazione: 01/09/2008
Numero pagine: VIII-171
Collana: Critica Europea
Nella prima fase dell'esperienza comunitaria il processo di internazionalizzazione dei fenomeni politici e sociali e quello di decentramento delle strutture decisionali si svolgevano in modo parallelo. La partecipazione alle Comunità europee determinava un trasferimento di "quote" di sovranità in capo alle Comunità europee ed una contestuale erosione delle prerogative riconosciute dalla Carta costituzionale ai livelli sub-statali (senza che a ciò potesse in qualche modo porsi rimedio sul piano interno, attraverso meccanismi di partecipazione alla fase "ascendente" o a quella "discendente" del diritto comunitario). Dal canto loro, le Comunità europee si mostravano del tutto indifferenti alla dimensione istituzionale di tipo regionale e locale degli Stati membri. Questo stato di cose, oggi, è in via di superamento. L'Unione ritiene, infatti, che il decentramento politico-istituzionale sia parte costitutiva della sua identità costituzionale. Sul piano verticale, attraverso il richiamo ai principi di libertà e democrazia, il decentramento è assunto quale principio costituzionale comune agli Stati membri. Sul piano orizzontale tramite la prossimità e la sussidiarietà, le elezioni comunali e il Comitato delle Regioni, il decentramento è inteso quale principio generale del diritto europeo.
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