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Editore: Mimesis
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788857537498
Data di pubblicazione: 12/01/2017
Numero pagine: 202
Collana: Theoretica
In questo libro, apparso per la prima volta nel 2006, Léonard Lawlor getta le basi di una filosofia della vita in grado di opporsi al bio-potere e di portare a compimento il progetto heideggeriano di un oltrepassamento della metafisica. Confrontandosi con i testi di Husserl, Heidegger, Merleau-Ponty, Derrida e Foucault, Lawlor prende le distanze dalla fenomenologia e propone di ripensare il "concetto ultra-trascendentale della vita" a partire dallo "iato minuscolo" che, nel cuore dell'immanenza dell'auto-affezione che tradizionalmente definisce la vita, contamina la presenza con l'assenza, il proprio con l'estraneo, il potere con l'impotenza, la visione con l'accecamento. Incapace di possedersi assolutamente, la vita si ritrova così costantemente impegnata in una battaglia con la "formicolante presenza" della morte. Eppure, è proprio questa radicale finitezza della vita - o meglio, di una vita - che apre la possibilità di resistere al bio-potere e di lasciarsi alle spalle la metafisica.
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