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Il cine-capitale. Il «Cinema» di Gilles Deleuze e il divenire rivoluzionario delle immagini
Fujita Hirose Jun

Il cine-capitale. Il «Cinema» di Gilles Deleuze e il divenire rivoluzionario delle immagini

Editore: Ombre Corte

Reparto: Filosofia occidentale moderna

ISBN: 9788869481420

Data di pubblicazione: 23/01/2020

Numero pagine: 129

Traduttore: Morosato G.

Collana: Culture


13,00€
Facile da trovare

Sinossi

"Il denaro è il rovescio di tutte le immagini che il cinema mostra e monta al dritto", scrive Gilles Deleuze nel secondo torno del suo dittico sul cinema. Da sempre il capitale sta dietro e accompagna l'avventura cinematografica. È quindi una lettura marxista di "L'immagine-movimento" e di "L'immagine-tempo" che si propone in "Il cine-capitale". In che modo il cinema fa lavorare le immagini, traendone un plusvalore? Come e in quale fase della sua accumulazione il cine-capitale integra nel suo processo di valorizzazione il lavoro degli spettatori? Ejzengtejn e Hitchcock non hanno forse anticipato l'arrivo della new economy degli anni Novanta, dematerializzando le immagini da un lato e finanziarizzandole dall'altro? Quando e come le immagini hanno cominciato a ribellarsi contro lo sfruttamento cine-capitalistico? Come organizzano il processo della propria autovalorizzazione? Perché il cinema politico, dopo Straub e Huillet, ha smesso di preferire le riprese in riva al mare? Cosa permette a Deleuze di dire che Ozu, molto criticato dai comunisti giapponesi del tempo per il suo amor fati, è un regista di sinistra? Il nostro mondo sarà un giorno godardiano? La moneta-immagine si socializzerà un giorno, abolendo insieme la moneta-denaro e la moneta-parola? Questi sono alcuni dei temi discussi in questo libro, il cui intento è di fondare una teoria critica del modo di produzione cine-capitalistico, che vorrebbe rivolgersi non solo a chi vuole andare oltre le interpretazioni normative della filosofia deleuziana o impegnarsi in un progetto collettivo di riattivazione della teoria generale del cinema, ma anche a chi gira o vuole girare dei film. E questo perché la questione fondamentale non è altro che quella della scelta di campo: o si diventa un agente del cine-capitale o ci si allea con le immagini che insorgono contro di esso. Prefazione di Ubaldo Fadini.

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