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Editore: Aragno
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788893801072
Data di pubblicazione: 01/03/2021
Numero pagine: 426
Collana: Biblioteca Aragno
"La Provvidenza, chiamiamola così, ha un sorriso sardonico. Mastro Titta, classe 1779, morto a 90 anni, boia da quando ne aveva diciassette, si chiamava in verità Giovanni Battista Bugatti. Giovanni Battista. Come il granitico profeta che fu decollato e impiattato per le vaghe astuzie di una Salomè. Il Bugatti, piuttosto, testa fina, era maestro nel mozzare il capo agli altri. Eccelleva in ogni tortura: decapitava, squartava, accompagnava all'impiccagione, mazzolava. Segava - segugio della legge - dita, orecchie, nasi, a grandine, ai poveracci che non potevano saldare il furto. Come a dire: Giovanni Battista Bugatti era l'Arcangelo Michele dello Stato Pontificio. Se nel quadro di Guido Reni, però, il celeste, dal volumetrico manto rosso, schiaccia col piede Satana e lo minaccia con la spada - attributo plastico dello Yahweh Sebaoth, il 'Dio degli eserciti', la violenza divina -, molto più modestamente Mastro Titta si occupava del male terreno, guercio, della corruzione umana, normale, nota, notevole, sporca. «Un delinquente è un membro guasto della società, la quale andrebbe corrompendosi man mano se non lo sopprimesse. Se abbiamo un piede od una mano piagata e che non si può guarire, per impedire che la cancrena si propaghi per tutto il corpo, non l'amputiamo? Così mi pare s'abbia a fare de' rei»: questa è la sintesi etica denunciata nelle Memorie di un carnefice - Il boia di Sua Santità."
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