Con ogni acquisto su Bookdealer sostieni una libreria indipendente del territorio.
Le lettere che compongono il carteggio intercorso fra Benedetto Croce e Giosue Carducci sfuggono, per l'una e l'altra parte, alle classificazioni dell'epistolografia e vari sono i motivi: la limitata consistenza delle lettere, in tutto ventiquattro, inclusive di carte da visita e telegramma, che si susseguono, talvolta a lunghi intervalli e in numero decrescente, nell'arco di tempo 1887-1906; la distanza anagrafica che si dà tra i due interlocutori: l'uno, il 'poeta vate' che alla data dell'incontro, pur ancora in piena attività, inizia o ha già iniziato la sua parabola di lento declino; l'altro, il brillante dotto erudito e futuro filosofo, ma già orientato a studiare la scienza estetica attraverso il filosofare sulla storia, che, nel pieno delle forze intellettuali, percorre la propria con agilità. [...] Non frammenti di vita privata, non sfumature psicologiche, non ideologie politiche, non teorie filosofiche emergono da questo carteggio bensì, salvo rari gesti di cortesia, esigenze di ordine intellettuale, di ricerca e di studio. L'impressione che se ne ricava è comunque quella di entrare nell''officina' dei due 'grandi operai' della cultura. E, sotto questo aspetto, il carteggio acquista interesse, innanzi tutto per la statura dei personaggi, due titani del sapere, e, in secondo luogo, proprio in ragione di quei tempi 'vuoti' o 'morti' che interrompono il flusso temporale dello scambio di lettere, ma che si rivelano 'pieni' ove si ricorra alla saggistica di entrambe le parti, che ha attinenza con gli argomenti trattati e che instaura un 'dialogo' tra lettere e opere. Un dialogo che trova anche consistenza e validità attraverso il manufatto, il 'libro', ovvero le edizioni a stampa delle proprie opere delle quali i due interlocutori avrebbero fatto dono l'un l'altro.
Registrati gratuitamente e ottieni subito un codice sconto per il tuo primo acquisto.