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Editore: Donzelli
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788868438692
Data di pubblicazione: 06/12/2018
Numero pagine: 169
Collana: Saggi. Arti e lettere
Dal punto di vista della traduzione letteraria, gli anni del fascismo rappresentano un paradosso. Da un lato, l'editoria italiana va assumendo proporzioni di portata industriale e, per rispondere a una richiesta varia e sempre maggiore di nuovi testi e per contenerne al tempo stesso il costo dei diritti, ricorre al mercato estero e alle facilitazioni che ne derivano; dall'altro, si trova spesso di fronte all'ostilità del purismo e del nazionalismo che reclamano piuttosto la messa al bando degli stranieri e che, tramite l'esercizio della censura, impongono tagli gravosi o impediscono del tutto la traduzione e diffusione di alcune opere. Il volume traccia un quadro complessivo del problema sul piano politico-culturale e su quello strettamente letterario: dal rapporto fra l'editoria periodica e quella propriamente libraria all'impostazione specifica di alcune collane dei grandi editori, al dibattito che si avvia sulle modalità e la possibilità stessa del tradurre sia in ordine ai testi poetici, sia alla narrativa e al suo più largo consumo, fino all'analisi di alcune figure centrali del Novecento italiano, come Elio Vittorini o Eugenio Montale.
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