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Editore: Medusa Edizioni
Reparto: Letterature straniere: critica
ISBN: 9788876980855
Data di pubblicazione: 31/10/2007
Numero pagine: 157
Collana: Le porte regali
Fin dall'infanzia e dalle sue prime prove poetiche, Cernuda fu "impar" differente, asimmetrico, incomparabile e inavvicinabile -, come di lui ebbe a dire l'intima amica Maria Zambrano. Chiuso in una intransigente solitudine (eppure sempre attento a chi e a che cosa lo circondava, nella quotidianità e sulle pagine dei libri), questo esule per scelta esistenziale, più che per necessità contingente, ha vissuto con orgoglio la sua condizione di viandante perenne, estromettendosi dal mondo per inseguire una serenità utopica, ma consapevole di doverlo abitare per sopravvivere. Redatti fra gli anni Quaranta e Sessanta, questi saggi appartengono alla fase meditativa della produzione cernudiana, e ne rivelano le predilezioni e le eterodosse interpretazioni nei confronti sia della sua letteratura nativa, sia degli interpreti stranieri. Da Cervantes a Baudelaire, a Nerval, Gide, Hölderlin, Eliot, Yeats, le letture di Cernuda distillano quell'assonanza col suo stesso sentire che si esprime, come scrisse il poeta sivigliano, in "un modernissimo senso di lacerazione, un tagliente luccichio che ci fende la carne".
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